È già successo in passato di dover fare una transizione da un sistema televisivo ad un altro. Tra il 2000 ed il 2002 in Italia siamo passati dalla TV analogica quella digitale. Nel 2020 succederà di nuovo: passeremo dal sistema digitale terrestre di prima generazione a quello di seconda generazione: il DVB-T2. Per fortuna il passaggio non sarà traumatico come il precedente. Ci sono però alcune cose importanti che devi sapere a proposito del nuovo digitale terrestre.
Digitale terrestre, dovremo cambiare i nostri TV?
La domanda che tutti si fanno è questa. Sarà necessario sostituire i vecchi TV con altri per il nuovo sistema? Per fortuna no. O meglio non tutti. In previsione del passaggio al nuovo sistema dall’inizio del 2017 i televisori in commercio dovevano, per legge, essere compatibili con lo standard DVB-T2. Quindi tutti gli apparecchi televisivi più nuovi non andranno cambiati. E i più vecchi?
Per i TV acquistati prima del 2017 bisogna fare una verifica semplice: bisogna controllare se sono compatibili con il sistema di compressione delle immagini MPG4. Come si fa? Basta controllare se si vedono i canali HD, andare sui canali del digitale terrestre da 501 in poi e verificare se si ricevono regolarmente e sono fruibili. Se lo sono il TV è compatibile MPG4 e quindi andrà bene anche con il nuovo sistema. Se invece non si ricevono, oppure si ricevono ma si sente solo l’audio allora non vanno bene. Questi TV più vecchi sono compatibili solo con il sistema di compressione MPG2 e non funzioneranno con il DVB-T2. Per fortuna ormai in giro sono pochi e comunque sarà possibile continuare ad utilizzarli con un decoder esterno, come già accaduto in passato con il passaggio dall’analogico al digitale.
Perché bisogna cambiare il Digitale Terrestre?
Un altra domanda che viene in mente è questa: che bisogno c’è di cambiare? L’assetto televisivo non va bene così com’è? La risposta viene da un settore tecnologico correlato ma diverso: dalla telefonia. Il passaggio al nuovo digitale terrestre è stato innescato dal passaggio della telefonia mobile al 5G.
Per funzionare il nuovo standard di trasmissione dati della telefonia mobile ha necessità di nuove frequenze su cui operare. Il piano di armonizzazione delle frequenze dell’Unione Europea ha previsto che per il 5G in tutta Europa si usassero le stesse frequenze. Alcune di queste frequenze, in Italia ma non solo, sono attualmente occupate dalle trasmissioni televisive via etere. Si è quindi dovuto provvedere a liberare queste frequenze, ma non si è fatto spostando la televisione su altre frequenze, è stato sufficiente ridurle. Grazie al sistema di compressione MPG4, infatti, sarà possibile trasmettere lo stesso numero di canali presenti oggi, usando meno frequenze televisive. Il 5G potrà così utilizzare le frequenze liberate con il passaggio delle televisione al DVB-T2.
La mia antenna va bene per il nuovo DVB-T2?
Domanda più che lecita. Effettivamente la preoccupazione di molti è se l’attuale antenna andrà ancora bene. Nessuno vuole accollarsi il costo della sostituzione dell’impianto di antenna centralizzata. Nel caso di antenne individuali poi, in particolare nei condomini, c’è il problema dell’accesso al terrazzo, il passaggio dei cavi etc. Senza contare il fatto che in quest’ultimo caso l’intero costo ricade su una sola unità immobiliare. Allora si deve cambiare? La risposta è no, per fortuna. Come ti dicevo prima le frequenze utilizzate per il DVB-T2, pur essendo di meno, sono nello intervallo di frequenze del sistema precedente. Per questo motivo le antenne attualmente in uso funzioneranno perfettamente anche con il nuovo digitale terrestre.
A conti fatti l’impatto di questo nuovo passaggio sarà abbastanza lieve, in cambio i consumatori avranno la possibilità di vedere praticamente tutti i canali in HD cosa che non mi sembra di poco conto.