In questo articolo parleremo di ictus, per scoprire da vicino quali siano le tipologie di questo deficit, ma soprattutto quali sono le norme utili per sapere come prevenire un ictus. Partiamo dal suo significato: si tratta di una condizione patologica grave che avviene nel momento in cui si fermano o riducono i rifornimenti di sangue al cervello. Il tessuto cerebrale in questo caso inizia a trovarsi senza ossigeno e nutrienti, fermando così il suo funzionamento. Richiede quindi un pronto intervento, per cercare di limitare i possibili danni aggiuntivi.
Quali sono i fattori di rischio principali e i sintomi
L’ictus è molto più frequente tra la popolazione maschile e anziana, ma non sono esenti i pazienti più giovani. Ogni anno sono circa 200mila le persone colpite: circa l’80% è rappresentato da nuovi casi, mentre il 20% è legato a possibili ricadute. Purtroppo è la terza causa di decesso in Italia (pari al 10%) e di invalidità. I principali fattori di rischio sono legati a:
- Fumo di sigaretta;
- Ipertensione;
- Eccessivo consumo di alcol;
- Obesità;
- Uso di droghe;
Secondo alcuni studi, pare che vi siano particolari etnie predisposte, come nel caso degli asiatici, che sono la popolazione più a rischio. Questo perché spesso sviluppano con facilità cardiopatie e diabete, che sono due fattori scatenanti.
Le tipologie di ictus
A seconda del tipo di cause riconosciamo due ictus:
- Ischemico: che si divide in trombotico (legato a una trombosi) ed embolico (dovuto da un’embolia);
- Emorragico: può essere intracerebrale e subaracnoideo.
L’ictus ischemico è quello più frequente, che si presenta in seguito al restringimento di uno dei vasi arteriosi. E’ trombotico quando si assiste alla formazione di un coagulo di sangue, causato da un accumulo di piastrine e colesterolo. Quando è embolico viene legato a un’embolia, con un coagulo di sangue che non essendo ancorato alla parete di un vaso, si muove seguendo la circolazione. Se non si scioglie, va a bloccare le arterie causando un’ostruzione. Spesso parte dal cuore e si spinge fino al cervello in un momento secondario.
Quando invece parliamo d’ictus emorragico facciamo riferimento a un vaso sanguigno che si rompe e causa un’emorragia cerebrale. Di solito si lega a un trauma, all’ipertensione cronica, a una malformazione o a un aneurisma. Può essere intracerebrale se avviene dentro all’encefalo: il sangue non riesce a rifornire il cervello e si esercita una pressione che danneggia il tessuto cerebrale. E’ invece subaracnoideo nel caso in cui si rompa un vaso arterioso della superficie del cervello.
In che modo prevenirlo
E’ presto detto che, seguire uno stile di vita sano permette di prevenire l’ictus. Ciò vuol dire abbandonare le sigarette, sottoporsi a controlli medici regolari, seguire una dieta equilibrata e fare un po’ di sana attività fisica. Anche controllare la pressione arteriosa può ridurre il rischio di ictus. Per questo è importante farlo regolarmente, per essere consapevoli della propria condizione. In secondo luogo, davanti a una diagnosi precoce, è possibile seguire una terapia chirurgica o farmacologica. Possiamo quindi dire che, in generale, è bene prevenire l’ictus con questi comportamenti:
- Se si è in sovrappeso bisogna dimagrire;
- Smettere di fumare;
- Ridurre il consumo di alcol e non fare uso di droghe;
- Mantenere sotto controllo il colesterolo;
- Controllare la pressione arteriosa;
- Praticare attività fisica.
A questo punto non resta che adottare uno stile di vita sano per avere maggiori possibilità di tenere alla larga questo spietato nemico della nostra salute.